La salute mentale, non solo quella fisica, è a rischio a causa della pandemia di coronavirus. Lo rileva la direttrice del dipartimento salute mentale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Devora Kestel, presentando un rapporto Onu sul tema. “L’isolamento, la paura, l’incertezza, le turbolenze economiche, tutti questi elementi causano o potrebbero causare sofferenze psicologiche”. Giudicando probabile un aumento dei casi di malattie mentali, i governi dovrebbero mettere in azione delle politiche che affrontino l’incremento di queste malattie con investimenti nei servizi per la salute mentale, anche in considerazione dell’ipotesi che il virus potrebbe non scomparire. “La salute mentale e il benessere di intere società sono state gravemente colpite da questa crisi e sono una priorità’ da affrontare con urgenza”, ha detto la funzionaria dell’Oms ai giornalisti. Il rapporto dell’Onu, con linee guida su covid-19 e malattie mentali, ha messo in evidenza diverse aree del mondo e parti di società vulnerabili al disagio mentale, inclusi bambini e giovani isolati da amici e dalla scuola, operatori sanitari che vedono migliaia di pazienti infettati e che muoiono per il coronavirus. I rapporti indicano già un aumento dei sintomi della depressione e dell’ansia in numerosi Paesi connessi all’isolamento sociale, alla paura del contagio e alla perdita di familiari, aggravati dall’angoscia causata dalla perdita di reddito e spesso dalla disoccupazione. Uno studio in Etiopia ad aprile ha riportato una triplicazione della presenza dei sintomi della depressione rispetto alle stime pre-Covid-19. Gruppi specifici di popolazione sono particolarmente a rischio di stress psicologico correlato al Covid. Durante la pandemia, in Cina, gli operatori sanitari hanno riportato alti tassi di depressione (50%), ansia (45%) e insonnia (34%) e in Canada il 47% degli operatori sanitari ha segnalato la necessità di supporto psicologico. Anche i bambini e gli adolescenti sono a rischio. I genitori in Italia e in Spagna hanno riferito che i loro figli hanno avuto difficoltà a concentrarsi, così come irritabilità, irrequietezza e nervosismo. Si legge nel rapporto che le misure di confinamento hanno comportato un rischio maggiore per i bambini che assistono o subiscono violenze e abusi. Altri gruppi a rischio sono le donne, in particolare quelle che si destreggiano tra smart working, scuola a casa e lavori domestici, le persone anziane e le persone con condizioni di salute mentale problematiche preesistenti. L’aumento del consumo di alcol è un’altra area di preoccupazione per gli esperti di salute mentale. Le statistiche del Canada riportano che il 20% delle persone di età compresa tra 15 e 49 anni ha aumentato il consumo di alcol durante la pandemia. Da segnalare che l’aumento delle persone bisognose di supporto per problemi mentali o supporto psicosociale è stato aggravato dall’interruzione dei servizi di salute fisica e mentale in molti Paesi per l’emergenza Covid-19.
Estratto da: RaiNews, 14 maggio 2020 – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/oms-salute-mentale-a-rischio-4909b351-9f48-4fe8-9ccf-3ffe2c604308.html